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16 dic 2010

Fwd: ESPRIT, DONZELLI E MUGNAI: "NUOVO FILONE VERSO L'EST EUROPA. CON IL VOTO IN GIUNTA DI SALVADORI"

Firenze, 16 dicembre 2010

ESPRIT, DONZELLI E MUGNAI: "NUOVO FILONE VERSO L'EST EUROPA. CON IL
VOTO IN GIUNTA DI SALVADORI"

"Smentite le parole di Rossi in Consiglio". Presentata nuova interrogazione

ESPRIT si è allargata in Bulgaria e in Repubblica Slovacca con il
contributo di fondi pubblici per  quasi 180mila euro, grazie a
decisioni della Regione votate anche da Salvadori.

E' l'ennesimo filone del caso Salvadori-Esprit sollevato oggi con una
nuova interrogazione dai consiglieri regionali Giovanni Donzelli e
Stefano Mugnai.

"Si chiama Cecily il progetto per sistematizzare e trasferire il
modello Esprit alle realtà bulgare e slovacche, avente per capofila la
Regione e tra i  partner proprio il consorzio fondato da Salvadori e
attualmente diretto dalla moglie dell'Assessore Viviana Viviani",
spiegano Donzelli e Mugnai, ricordando che Salvadori, mentre era
assessore, nel 2006 ha partecipato pure all'assemblea dei soci di
Esprit votando il bilancio e il nuovo presidente del CDA.

"Per il progetto Cecily di Esprit la Giunta Regionale ha approvato la
delibera 132 del 02-03-2009 e la decisione 20 della seduta del
28-06-2010. In entrambe i casi si cita il Progetto Cecily e/o Esprit,
e in entrambi i casi Salvadori risulta essere presente e votante, così
come Rossi, nel primo caso nella veste di assessore e nel secondo
addirittura già presidente", incalzano gli esponenti del PdL.

"In Consiglio Regionale sia l'Assessore Simoncini che il Presidente
Rossi avevano assicurato che Salvadori non aveva mai partecipato a
votazioni riguardanti Esprit, ma gli atti di giunta del 2 marzo 2009 e
del 28 giugno scorso affermano il contrario", proseguono Donzelli e
Mugnai che nell'interrogazione chiedono se Rossi è a conoscenza di
tutto ciò e se – lui e Simoncini - ne erano a conoscenza quando sono
intervenuti in Consiglio.

"Ai toscani dell'opinione personale del Governatore Rossi verso
l'amico Salvadori poco interessa. I toscani meritano che chi li
amministra adotti comportamenti corretti ed opportuni. Il punto non è
se Rossi ritenga o meno Salvadori una persona onesta - commentano i
consiglieri del PdL - la questione è politica ed istituzionale. I
toscani non possono avere una conoscenza diretta dell'assessore
Salvadori, ma adesso sono venuti a conoscenza di comportamenti che è
difficile definire corretti ed opportuni. Altro che ingenui! Il modo,
ad esempio, con cui si è costruito il sistema dell'accreditamento
sociale al fine di dare una posizione di oggettivo vantaggio ad Esprit
è tutto fuor che ingenuo, come invece cerca di spacciare Rossi:
un'operazione assolutamente raffinata volta a costruire un formidabile
sistema di potere. Sono anni che Rossi ci fa la morale su tutto e
tutti. Sono anni – rincarano Donzelli e Mugnai - che indica la
pagliuzza nell'occhio altrui e poi fa finta di non vedere la classica
trave che è nel suo occhio, nel cuore della sua Giunta. Rossi vuol
editare un nuovo vocabolario, quello della sinistra toscana: le
scorrettezze, i comportamenti disinvolti, per niente politicamente ed
istituzionalmente opportuni sono tali se vengono posti in essere da
altri, se invece tali comportamenti li adotta la sinistra toscana
allora si trasformano in banali ingenuità. Ingenuità nella gestione di
milioni di euro dei contribuenti? Ma ci faccia il piacere! Ci vuole un
bel coraggio ad ostentare un tale doppiopesismo. Rossi la smetta con i
sermoni sulla morale, sull'eticità, sulla correttezza e sulla
sobrietà. Parlare di principi e valori è molto bello, ma è sin troppo
facile, ben altra cosa è essere coerenti anche quando ciò comporta dei
costi politici, la messa in discussione di un sistema di potere o il
perdurare di fragili equilibri tra le componenti della maggioranza e
soprattutto tra le correnti del PD. Qualcuno ha conservato il ricordo
delle telefonate romane che hanno portato Salvadori ad essere
riconfermato nella nuova Giunta Rossi? Ad oggi – concludono Donzelli e
Mugnai - è evidente che le dinamiche di potere all'interno del PD sono
per Rossi più importanti rispetto alla coerenza. Ne prendiamo atto e
con noi, ne prendono atto anche i toscani".

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