FOLLIA. BENE LA MOBILITAZIONE DI AZIONE UNIVERSITARIA."
"Fanno bene gli studenti, guidati da Azione Universitaria, a
protestare contro chi blocca le lezioni e gli esami. Impedire di
studiare all'università per difendere i privilegi dei baroni è una
follia" Dichiara Giovanni Donzelli, consigliere regionale del PDL a
commento della settimana di contromobilitazione lanciata da Azione
Universitaria nei tre atenei toscani.
A dare notizia della mobilitazione insieme a Giovanni Donzelli sono
Cosimo Zecchi, dirigente nazionale della Giovane Italia e Antonio
Morrone coordinatore regionale di Azione Universitaria, gli
universitari del PDL
"Bloccare la didattica – affermano Zecchi e Morrone- è ledere in modo
palese il diritto allo studio degli studenti universitari, che pagando
molte tasse (che superano abbondantemente i 1500€ annui), il trasporto
e l'affitto di posti letto, hanno il sacrosanto diritto di poter
usufruire del servizio fondamentale che spetta loro: le lezioni!
In questo modo ad esserne penalizzati e a farne le spese sono in prima
persona gli studenti universitari e relative famiglie, coinvolti in
una battaglia che ha lo scopo di difendere privilegi, sprechi e casta
baronale, una battaglia che vede gli studenti non più considerati come
il centro di gravità dell'Università ma solo uno strumento di cui
servirsi.
Per questo motivo Azione Universitaria e la Giovane Italia saranno
mobilitate a Firenze, Siena, Pisa e nelle sedi distaccate di Arezzo,
Prato e Pistoia per ribadire che noi siamo dalla parte degli studenti"
Un plauso all'iniziativa dei giovani dirigenti viene da Giovanni
Donzelli, consigliere regionale del PDL.
"Con le nuove modifiche – insiste Donzelli - viene data la possibilità
ai ricercatori di poter ottenere due contratti triennali al termine di
ciascuno dei quali ci sarà una valutazione e poi la possibilità di
accedere all'abilitazione nazionale, quindi entrare di ruolo con una
progressione di carriera (diventare, in altre parole, Professori) o
con uno scatto stipendiale nell'università; o ancora di lavorare
all'interno della pubblica amministrazione o anche nelle aziende
private. Finirà il calvario dei precari a vita e verrà finalmente
introdotto il merito, sarà la fine di ricerche inutile e strampalate e
a spese della collettività.
Finirà anche il potere ricattatorio dei baroni universitari che di
fatto schiavizzano i giovani ricercatori distraendoli dalla vera
ricerca."
Nessun commento:
Posta un commento